Il Palazzo di Mojà rappresenta per la città di Siderno sia un bene culturale che un valore economico, specialmente se si pensa al suo eventuale riuso.
L’edificio va dunque conservato oltre che risanato, riparato, consolidato, ed adeguato alle esigenze del riuso ipotizzato.
Nel caso in esame le modifiche ed il risanamento saranno dettate certamente da esigenze igieniche e funzionali: eliminazione di umidità dai muri, aerazioni di ambienti, creazioni di ambienti nuovi ed adeguati alla fruizione del bene stesso.
Il ripristino è richiesto a seguito dell’uso spesso non controllato che in passato vi è stato del bene, del lungo abbandono successivo e dalla completa mancanza di interventi seri e coordinati, e si accompagna alla riparazione di parti rotte oppure al miglioramento di parti diventate insufficienti.
In sintesi l’intervento si articola nelle seguenti operazioni:
- analisi della situazione preesistente e valutazione in termini di equilibri e stati tensionali dei livelli di sicurezza che per loro origine non rispettando le norme moderne spesso non rientrano neppure nella loro logica;
- progettazione accorta degli interventi;
- scelta accurata e critica dei modelli di calcolo;
- adozione ragionata dei criteri di sicurezza moderni, con evidenziazione di quello che rimane inevitabilmente legato alla situazione precedente con l’accortezza in ogni caso di migliorare la sicurezza;
- grande attenzione della scelta delle tecnologie e nell’esecuzione degli interventi, i quali richiedono un taglio e mentalità il più possibile vicine a quelli artigianali.