Dopo i radicali interventi di sventramento nel centro storico (1890), il totale abbattimento della cerchia delle mura (1890-1922) e le vaste demolizioni (il 71%!) del patrimonio industriale in disuso dalla fine degli anni ’80 ad oggi, pensiamo che la città di Modena non meriti altre inconsulte sottrazioni di quel suo individualizzante costruito urbano che ne costituisce la specifica identità storica primaria. Dopo tanti, troppi discutibili traumi sottrattivi (condotti anche nel nome stesso del cosiddetto “restauro”) auspichiamo un radicale cambio di attenzione nella gestione del costruito se non altro a titolo di dovuto “atto riparatore verso il diritto d’esistenza” di ogni anche apparentemente trascurabile testimonianza materiale della storia urbana, come scriveva già oltre cento anni fa, nel lontano 1903, Alois Riegl, inviato a Spalato come Commissario dell’Imperial Regio governo Austriaco per la salvaguardia delle case costruite all'interno del Palazzo di Diocleziano.
Riteniamo pertanto che la risposta ottimale alle legittime attese del concorso debba passare per il raggiungimento dei seguenti otto grandi obiettivi prioritari:
1. RISPETTARE, CURARE E VALORIZZARE L’INTERA EREDITÀ MATERIALE RICEVUTA IN CONSEGNA DALLA STORIA (IRRINUNCIABILE)
2. REALIZZARE UN RIGOROSO PROGETTO DI RISPETTO INTEGRALE E DI CURA DEL COSTRUITO ESISTENTE (FONDAMENTALE)
3. RIVIVERE IL VISSUTO DELLA FONDERIA ATTIVANDO INTERVENTI DI NUOVA CREATIVITÀ CONDIVISA
4. RECUPERARE IL SISTEMA ESISTENTE A FUNZIONI DI RICONOSCIUTA ECCELLENZA (UNIVERSITÀ, ATTIVITÀ CULTURALI E DI RAPPRESENTANZA, COMMERCIO E MERCATO)
5. INSERIRE NEL SISTEMA UNA NUOVA ARCHITETTURA “NARRATIVA” DI COMPROVATA QUALITÀ
6. RADICARE NEL SISTEMA UNA NUOVA COMUNITÀ CONSOLIDANDONE IL SENSO DI APPARTENENZA AL LUOGO ALL'INSEGNA DI UNA RITROVATA UNITÀ DI VICINATO
7. DAR VITA AD UN NUOVO ORGANICO SISTEMA DI PARCHI URBANI PER MODENA VERDE
8. OTTIMIZZARNE LA GESTIONE ECONOMICA, DALLO STUDIO DI FATTIBILITA’ AL PROJECT FINANCING